Col favore dell'autunno e le sue primizie e' uscita quest'opera viva.
Le migliori materie prime,la competenza e la professionalità date dagli studi alberghieri e dall'esperienza nei migliori ristoranti Calabresi a casa tua tramite il web. Interagite per qualsiasi consiglio o dritta sarò lieto di aiutarvi!
martedì 2 dicembre 2014
L'Arcimboldo di verdura e frutta di Peppino Occhiuto.
martedì 23 settembre 2014
mercoledì 23 aprile 2014
Paccheri asparagi e gamberetti di Peppino Occhiuto.
Ingredienti per 4 persone.
- 500 gr di paccheri
- 150 gr di punte di asparagi
- 350 gr di gamberetti
- pomodori pachino
- vino bianco
- scorzetta di limone
- olio extravergine d’oliva
- uno spicchio di aglio in camicia
- sale e pepe qb
- un ciuffeto di prezzemolo tritato.
Procedimento:
Preparare il fondo con l’olio extravergine e l’aglio in camicia che toglieremo non appena sprigiona il suo sapore.
Aggiungere le punte di asparagi e i gamberetti sgusciati.
Quando il tutto è ben dorato sfumare con mezzo bicchiere di vino bianco e lasciare evaporare.
Aggiungere ora i pomodori pachino tagliati e abbassare il fuoco per fare appassire dopo aver aggiunto mezzo mestolo di acqua di cottura della pasta.
A fine cottura aggiungere una grattatina di scorza di limone per dare freschezza e aggiustare di sale e pepe.
Scolare i paccheri cotti in acqua salata con un goccio d’olio per non farli attaccare tra loro e saltare nella salsa.
Servire con una spruzzatina di prezzemolo e un goccio di olio a crudo.
Naturalmente come dico sempre la buona riuscita del piatto dipende dalla qualità degli ingredienti.
Buon Appetito!!!
martedì 22 aprile 2014
Ravioli spigola e salmone con vellutata di pesce al limone di Giuseppe Toscano.
Ingredienti per 4 persone
300 gr farina (di cui 200 gr di tipo"00", e 100 gr di semola)
2 uova fresche
1 tuorlo
180 gr salmone
180 gr spigola
120 gr ricotta
Prezzemolo
Scorza di due limoni biologici
Olio EVO
2 cucchiai di amido di mais
1 cucchiaio di farina 00
500 ml fumetto di pesce
1 aglio
100 ml di vino bianco
1 cucchiaio di Parmigiano Reggiano
Sale, pepe, zenzero,
Procedimento
Avendo a disposizione dei ritagli di spigola e salmone fresco, e delle lische di pesci sfilettati, ho deciso di realizzare una delle mie ricette preferite. Il procedimento non è semplice, ma alla fine, come sempre, ci sarà da leccarsi i baffi.
Cominciamo nel preparare il ripieno. Versare 2 cucchiai di olio Evo in una padella insieme a dell’aglio e a della scorza di limone. Aggiungere il pesce tagliato a cubetti, salare, pepare, sfumare con del vino bianco. Quando il pesce risulta cotto, togliere dal fuoco e lasciare raffreddare.
Dopo che il pesce è ben raffreddato, aggiungere la ricotta, un cucchiaio di Parmigiano Reggiano, il tuorlo di un uovo, prezzemolo, pepe nero, altra scorza di limone. Se il composto risultasse troppo liquido, aggiungere del pangrattato o dei fiocchi di patata in polvere.
Ora procediamo nel fare la pasta. Disporre le due farine a fontana. Versare un cucchiaio di olio EVO, sale, 2 uova biologiche, un pizzico di polvere di zenzero. Lavorare con le mani aggiungendo quanta acqua necessaria affinché la pasta risulti liscia ed elastica. Lasciare riposare almeno per 20 minuti avvolgendo il panetto con della pellicola.
Stendere la pasta. Disporre il ripieno e ripiegare la sfoglia avendo cura di eliminare l’aria presente. Sigillare i ravioli con del tuorlo d’uovo o semplicemente con dell’acqua, rifilando i bordi con il tagliapasta.
Ottenuti così i ravioli, procediamo preparando la salsa di accompagnamento. Versare 2 cucchiai di olio EVO o del burro. Aggiungere 2 cucchiai di amido di mais, un cucchiaio di farina 00 e mescolare il tutto con l’aiuto di una frusta in modo da non creare dei grumi. Aggiungere della scorza di limone grattugiata, versare il fumetto e mescolare fino ad ottenere una salsa liscia e vellutata.
Versare i ravioli in abbondante acqua salata. Scolare la pasta e versarla nella vellutata di pesce. Aggiungere del prezzemolo tritato e servire con dell’altra scorza di limone e del pepe rosa tritato al momento.
mercoledì 16 aprile 2014
Cuculi di Pasqua di Peppino Occhiuto (senior)
Dopo il grande successo della foto pubblicata su Facebook e le richieste degli amici posto questa ricetta dei Cuculi di Pasqua!
Tengo a precisare che è una ricetta di mio nonno Peppino Occhiuto che ha fatto il fornaio una vita per mestiere nella città dei Bruzi.
Questo post lo dedico al mio nonnino che ancora oggi sforna cuculi!
Ingredienti per l'impasto:
- 1 kg di farina.
- 300 gr di zucchero.
- 4 uova
- 100 gr di burro
- 1 bicchiere di latte
- 2 bustine di lievito
- Anice e scorza di limone qb.
Procedimento:
Fate fondere il burro a bagnomaria.
Sbattete le uova e lo zucchero assieme e poi aggiungete il latte, la farina, il burro chiarificato, il lievito, l'anice e la scorza di limone creando un impasto di buona consistenza.
Fate riposare un ora sotto un canovaccio al caldo.
Dopodiché fate le classiche trecce che distinguono i cuculi e decorate con una forchetta i lati.
Infornate a 180 gradi dopo aver spennellato con uovo per dare lucentezza e doratura.
Fate cuocere fino a doratura ultimata, il tempo varia da forno a forno più o meno una mezzoretta!
Buona Pasqua!
Tengo a precisare che è una ricetta di mio nonno Peppino Occhiuto che ha fatto il fornaio una vita per mestiere nella città dei Bruzi.
Questo post lo dedico al mio nonnino che ancora oggi sforna cuculi!
Ingredienti per l'impasto:
- 1 kg di farina.
- 300 gr di zucchero.
- 4 uova
- 100 gr di burro
- 1 bicchiere di latte
- 2 bustine di lievito
- Anice e scorza di limone qb.
Procedimento:
Fate fondere il burro a bagnomaria.
Sbattete le uova e lo zucchero assieme e poi aggiungete il latte, la farina, il burro chiarificato, il lievito, l'anice e la scorza di limone creando un impasto di buona consistenza.
Fate riposare un ora sotto un canovaccio al caldo.
Dopodiché fate le classiche trecce che distinguono i cuculi e decorate con una forchetta i lati.
Infornate a 180 gradi dopo aver spennellato con uovo per dare lucentezza e doratura.
Fate cuocere fino a doratura ultimata, il tempo varia da forno a forno più o meno una mezzoretta!
Buona Pasqua!
martedì 15 aprile 2014
Hamburger di Tonno di Giuseppe Toscano.
Hamburger di palamita (Tonno) alle mandorle ed erbette profumate, con misticanza allo yogurt e melanzane grigliate.
Ingredienti per 4 persone
750 gr di palamita o di tonno
1 melanzana
Misticanza
Mandorle a fette, sesamo.
Tabasco, lime, olio EVO.
Timo, maggiorana, rosmarino, prezzemolo, aglio
Yogurt, sale, pepe.
PROCEDIMENTO:
In un ampio contenitore miscelare la palamita sfilettata e tagliata a coltello con le spezie, aglio, sale, pepe, tabasco, mandorle, sesamo, buccia del lime.
Con l’aiuto di un coppa pasta riprodurre degli hamburger.
Intanto procediamo grigliando le melanzane precedentemente affettate.
Grigliare gli hamburger.
Impiattare ponendo l’hamburger di palamita tra due fette di melanzana grigliata, e adagiare l’insalata condita con una classica citronette a cui abbiamo aggiunto dello yogurt.
Decorare il piatto con della mentuccia e dei pomodorini.
E’ un piatto molto semplice, nutriente,fresco, economico e di grande resa, gradito dai bambini e riproducibile con diverse qualità di pesce, spezie e salse di accompagnamento ……..cosa dire di più?
Ingredienti per 4 persone
750 gr di palamita o di tonno
1 melanzana
Misticanza
Mandorle a fette, sesamo.
Tabasco, lime, olio EVO.
Timo, maggiorana, rosmarino, prezzemolo, aglio
Yogurt, sale, pepe.
PROCEDIMENTO:
In un ampio contenitore miscelare la palamita sfilettata e tagliata a coltello con le spezie, aglio, sale, pepe, tabasco, mandorle, sesamo, buccia del lime.
Con l’aiuto di un coppa pasta riprodurre degli hamburger.
Intanto procediamo grigliando le melanzane precedentemente affettate.
Grigliare gli hamburger.
Impiattare ponendo l’hamburger di palamita tra due fette di melanzana grigliata, e adagiare l’insalata condita con una classica citronette a cui abbiamo aggiunto dello yogurt.
Decorare il piatto con della mentuccia e dei pomodorini.
E’ un piatto molto semplice, nutriente,fresco, economico e di grande resa, gradito dai bambini e riproducibile con diverse qualità di pesce, spezie e salse di accompagnamento ……..cosa dire di più?
lunedì 14 aprile 2014
Abitudini Tedesche e piatti Tipici. Tour nella Germania culinaria.
Nel mio ultimo viaggio ho potuto realmente vedere e toccare le abitudini alimentari dei tedeschi.
La prima cosa che mi ha sorpreso è la differenza di "esigere" da parte dei tedeschi in confronto con gli italiani.
Il cliente tedesco non è minuzioso e pretenzioso, mangia quasi solo per tenersi in forze!
Non esiste minimamente che uno si presenti a cena alle 21:30.
I tedeschi pranzano da mezzogiorno all'una e cenano dalle sei a massimo le otto.
Non hanno il senso del convivio accentuato come in Italia, si siedono consumano e vanno via come se quasi dovessero sbrigarsi per continuare ad andare a 3000.
Girando per Colonia mi rendo conto che come tipicità del cibo possiamo trovare poche cose.
A regnare come simbolo sono certamente i WURST che non hanno nulla a che fare con i wurstel che conosciamo noi!
Sono salsicciotti belli grandi con vari ripieni speziati sia di carne rossa che bianca.
Li possiamo trovare dappertutto camminando sia nei vari chioschetti che in punto ristoro tipici tedeschi.
Vengono cotti alla piastra e serviti o al naturale oppure con salse tipiche di varia piccantezza, maionese o senape.
Presenti anche in modo attorcigliato e serviti quasi sempre con contorno di patate fritte.
Molto presenti anche i Pretzel, tipico pane tedesco venduto dappertutto e simbolo della cultura tedesca.
Altro prodotto immancabile la torta al formaggio a mio avviso la cosa più buona che abbia assaggiato!
Servita a tranci sia nella modalità semplice che farcita con creme alla frutta.
Tolto questo nella cultura culinaria tedesca per me regna la monotonia e per fortuna sono presenti realtà ristorative che offrono cibo da tutto il mondo ad allietare il palato esigente di un italiano.
Evviva la cucina Mediterranea!!!!
Per quanto riguarda la birra invece con noi non temono il paragone!
Qualsiasi marca si prende al supermercato a 50 cent è superiore alle nostre.
Come in ogni metropoli c'è la birra nazionale che fa la padrona e la si trova dappertutto sia alla spina che in bottiglia con un gusto stupendo e senza tutto quel gas a cui noi siamo abituati.
A Colonia troviamo la Gaffel e la Reissdorf...per questo i tedeschi sono avanti anni luce!
La prima cosa che mi ha sorpreso è la differenza di "esigere" da parte dei tedeschi in confronto con gli italiani.
Il cliente tedesco non è minuzioso e pretenzioso, mangia quasi solo per tenersi in forze!
Non esiste minimamente che uno si presenti a cena alle 21:30.
I tedeschi pranzano da mezzogiorno all'una e cenano dalle sei a massimo le otto.
Non hanno il senso del convivio accentuato come in Italia, si siedono consumano e vanno via come se quasi dovessero sbrigarsi per continuare ad andare a 3000.
Girando per Colonia mi rendo conto che come tipicità del cibo possiamo trovare poche cose.
A regnare come simbolo sono certamente i WURST che non hanno nulla a che fare con i wurstel che conosciamo noi!
Sono salsicciotti belli grandi con vari ripieni speziati sia di carne rossa che bianca.
Li possiamo trovare dappertutto camminando sia nei vari chioschetti che in punto ristoro tipici tedeschi.
Vengono cotti alla piastra e serviti o al naturale oppure con salse tipiche di varia piccantezza, maionese o senape.
Presenti anche in modo attorcigliato e serviti quasi sempre con contorno di patate fritte.
Molto presenti anche i Pretzel, tipico pane tedesco venduto dappertutto e simbolo della cultura tedesca.
Altro prodotto immancabile la torta al formaggio a mio avviso la cosa più buona che abbia assaggiato!
Servita a tranci sia nella modalità semplice che farcita con creme alla frutta.
Tolto questo nella cultura culinaria tedesca per me regna la monotonia e per fortuna sono presenti realtà ristorative che offrono cibo da tutto il mondo ad allietare il palato esigente di un italiano.
Evviva la cucina Mediterranea!!!!
Per quanto riguarda la birra invece con noi non temono il paragone!
Qualsiasi marca si prende al supermercato a 50 cent è superiore alle nostre.
Come in ogni metropoli c'è la birra nazionale che fa la padrona e la si trova dappertutto sia alla spina che in bottiglia con un gusto stupendo e senza tutto quel gas a cui noi siamo abituati.
A Colonia troviamo la Gaffel e la Reissdorf...per questo i tedeschi sono avanti anni luce!
sabato 12 aprile 2014
Pasta Bar Caruso, dall'affanno Italiano alle soddisfazioni di Colonia.
La fuga di cervelli ed eccellenze dall'Italia tocca davvero tutti i settori.
Proprio in questo periodo parecchia forza lavoro del mondo della ristorazione stanca dalle condizioni lavorative del settore si sposta portando la cucina italiana in Europa con successo.
Successo si, ma non senza fatica!
Infatti non è facile ma con l'impegno giusto e olio di gomito all'estero si può raggiungere il meritato successo e la tranquillità economica che nel nostro paese è ormai un sogno.
Questa è la storia di Marcello e Anna, ragazzi campani DOC che dopo un estenuante agonia in giro per l'Italia della ristorazione che quasi schiavizza un giorno prendono la decisione di mollare tutto e provare un esperienza in Germania.
Arrivano a Colonia con la loro macchina, il loro sogno e tanta voglia di fare.
L'inizio è difficile in terra nemica, il tedesco non è una lingua facile ma nemmeno impossibile da imparare!
Cominciano a fare il giro delle attività ristorative e dopo poco si mettono a lavorare in un ristorantino.
Si fatica tanto e oltre al lavoro ci sono i corsi per imparare la lingua che è fondamentale per poter inserirsi bene.
Dopo un biennio di sudore tra lavoro e scuola il sogno si materializza, diventa realtà!
Hanno la possibilità di rilevare il piccolo ristorante e da qui comincia l'ascesa del "Pasta Bar"
che a oggi, dopo un anno di florida attività, è diventato l'approdo sia di tedeschi in cerca di cibo italiano sia di italiani in vacanza all'estero!
Marcello si occupa della cucina proponendo un menù di paste fresche con sughi mediterranei e sapori campani, Anna si occupa della sala e del rapporto con la clientela in modo impeccabile.
Il Pasta Bar stà pian piano diventando una realtà nella bellissima città di Colonia.
Il ristorante lavora sia a pranzo che a cena proponendo menù semplici con la vincente strategia di modificare i piatti rendendoli più familiari ai tedeschi.
La sera in cui sono stato ospite al Pasta Bar appena entrato ho sentito subito il calore italiano, la piccola saletta è resa accogliente da tavolini in legno a mò di cantina, il sottofondo è di musica italiana, sulle belle mensole un vasto assortimento di vini della nostra penisola e sui muri quadretti che richiamano l'isola di Ischia e la Campania.
Anna non stà mai ferma e quando non ordina o accoglie i clienti riordina il suo bancone e pulisce. Marcello è nella piccola cucina col suo aiuto-cuoco Stefano e lavora sodo perché la sala è piena!
Ordino un piatto dello Chef anche se si può scegliere tra 4 primi, carne alla griglia vari contorni e insalate.
La gente intorno si diverte, mangia bene ed è felice dell'impeccabile servizio (cosa che manca per quanto mi riguarda nei locali tedeschi).
Nell'attesa Anna ci porta del pane bruschettato con patè di olive.
Mi arrivano poi due assaggi di ravioli, uno con pesce e l'altro con la salsiccia e peperoni rigorosamente con pomodorini pachino...che dire buoni!
Vicino a me c'è un signore di Terni che mangia i ravioli col sugo alla bolognese (sugo che và tanto in Germania) anche lui è soddisfatto e mi dice che è li per lavoro e ha trovato il Pasta Bar su TripAdvisor.
A fine pasto un bel tiramisù fatto da loro e un limoncello tanto per sottolineare ancora la Campania!
Marcello e Anna sono sereni a Colonia lavorano sodo ma hanno le loro soddisfazioni!
Stanno cercando di educare i tedeschi, che associano il cibo italiano solo alla pizza e agli spaghetti con le polpette che non è cosi! Che al Pasta Bar puoi trovare una linea di pasta fresca e anche tagli di carne, contorni, insalatone e tanto altro fatti con prodotti freschi e rigorosamente italiani.
Quando alla fine chiedo a Marcello se ha intenzione di tornare in Italia la sua risposta è secca: NO.
Mi dice che in Germania si fatica ma si vive bene.
Poi gli chiedo che gli manca dell'Italia...altra risposta breve e concisa: IL MARE E GLI AMICI!
Marcello e Anna c'è l'hanno fatta...si sacrificano però sono soddisfatti e guadagnano.
Quando chiedo a Marcello che consiglio si sente di dare ai colleghi che ancora subiscono in Italia lui mi risponde che con coraggio, lavoro sodo e impegno tutti possono riuscire in Germania a fare impresa nella ristorazione con grandi soddisfazioni.
Da parte mia ringrazio e faccio i miei più sinceri auguri a questi colleghi che hanno avuto il coraggio e la tenacia di inseguire il loro sogno anche all'estero.
Se passate da Colonia e volete sentirvi per una serata a "casa" ,da Food Blogger ed esperto del settore, vi consiglio di andare a mangiare al Pasta Bar...Una nicchia di calda Italia nella fredda Germania!
Pasta Bar si trova alla fermata Barbarossaplatz della metro
Proprio in questo periodo parecchia forza lavoro del mondo della ristorazione stanca dalle condizioni lavorative del settore si sposta portando la cucina italiana in Europa con successo.
Successo si, ma non senza fatica!
Infatti non è facile ma con l'impegno giusto e olio di gomito all'estero si può raggiungere il meritato successo e la tranquillità economica che nel nostro paese è ormai un sogno.
Questa è la storia di Marcello e Anna, ragazzi campani DOC che dopo un estenuante agonia in giro per l'Italia della ristorazione che quasi schiavizza un giorno prendono la decisione di mollare tutto e provare un esperienza in Germania.
Arrivano a Colonia con la loro macchina, il loro sogno e tanta voglia di fare.
L'inizio è difficile in terra nemica, il tedesco non è una lingua facile ma nemmeno impossibile da imparare!
Cominciano a fare il giro delle attività ristorative e dopo poco si mettono a lavorare in un ristorantino.
Si fatica tanto e oltre al lavoro ci sono i corsi per imparare la lingua che è fondamentale per poter inserirsi bene.
Dopo un biennio di sudore tra lavoro e scuola il sogno si materializza, diventa realtà!
Hanno la possibilità di rilevare il piccolo ristorante e da qui comincia l'ascesa del "Pasta Bar"
che a oggi, dopo un anno di florida attività, è diventato l'approdo sia di tedeschi in cerca di cibo italiano sia di italiani in vacanza all'estero!
Marcello si occupa della cucina proponendo un menù di paste fresche con sughi mediterranei e sapori campani, Anna si occupa della sala e del rapporto con la clientela in modo impeccabile.
Il Pasta Bar stà pian piano diventando una realtà nella bellissima città di Colonia.
Il ristorante lavora sia a pranzo che a cena proponendo menù semplici con la vincente strategia di modificare i piatti rendendoli più familiari ai tedeschi.
La sera in cui sono stato ospite al Pasta Bar appena entrato ho sentito subito il calore italiano, la piccola saletta è resa accogliente da tavolini in legno a mò di cantina, il sottofondo è di musica italiana, sulle belle mensole un vasto assortimento di vini della nostra penisola e sui muri quadretti che richiamano l'isola di Ischia e la Campania.
Anna non stà mai ferma e quando non ordina o accoglie i clienti riordina il suo bancone e pulisce. Marcello è nella piccola cucina col suo aiuto-cuoco Stefano e lavora sodo perché la sala è piena!
Ordino un piatto dello Chef anche se si può scegliere tra 4 primi, carne alla griglia vari contorni e insalate.
La gente intorno si diverte, mangia bene ed è felice dell'impeccabile servizio (cosa che manca per quanto mi riguarda nei locali tedeschi).
Nell'attesa Anna ci porta del pane bruschettato con patè di olive.
Mi arrivano poi due assaggi di ravioli, uno con pesce e l'altro con la salsiccia e peperoni rigorosamente con pomodorini pachino...che dire buoni!
Vicino a me c'è un signore di Terni che mangia i ravioli col sugo alla bolognese (sugo che và tanto in Germania) anche lui è soddisfatto e mi dice che è li per lavoro e ha trovato il Pasta Bar su TripAdvisor.
A fine pasto un bel tiramisù fatto da loro e un limoncello tanto per sottolineare ancora la Campania!
Marcello e Anna sono sereni a Colonia lavorano sodo ma hanno le loro soddisfazioni!
Stanno cercando di educare i tedeschi, che associano il cibo italiano solo alla pizza e agli spaghetti con le polpette che non è cosi! Che al Pasta Bar puoi trovare una linea di pasta fresca e anche tagli di carne, contorni, insalatone e tanto altro fatti con prodotti freschi e rigorosamente italiani.
Quando alla fine chiedo a Marcello se ha intenzione di tornare in Italia la sua risposta è secca: NO.
Mi dice che in Germania si fatica ma si vive bene.
Poi gli chiedo che gli manca dell'Italia...altra risposta breve e concisa: IL MARE E GLI AMICI!
Marcello e Anna c'è l'hanno fatta...si sacrificano però sono soddisfatti e guadagnano.
Quando chiedo a Marcello che consiglio si sente di dare ai colleghi che ancora subiscono in Italia lui mi risponde che con coraggio, lavoro sodo e impegno tutti possono riuscire in Germania a fare impresa nella ristorazione con grandi soddisfazioni.
Da parte mia ringrazio e faccio i miei più sinceri auguri a questi colleghi che hanno avuto il coraggio e la tenacia di inseguire il loro sogno anche all'estero.
Se passate da Colonia e volete sentirvi per una serata a "casa" ,da Food Blogger ed esperto del settore, vi consiglio di andare a mangiare al Pasta Bar...Una nicchia di calda Italia nella fredda Germania!
Pasta Bar si trova alla fermata Barbarossaplatz della metro
lunedì 7 aprile 2014
Churros dolce o salato.
Troviamo varie versioni sia messicane che brasiliane e spagnole.
Bisogna avere una siringa da pasticceria per creare i churros!
Ingredienti:
- 500 ml di acqua.
- 500 gr di farina.
- olio di oliva per friggere.
- 1 cucchiaio di sale.
- 3 cucchiai di lievito per dolci.
- zucchero semolato.
Procedimento:
Setacciare la farina poi aggiungere nell'acqua messa in un pentolino il sale ill lievito e due cucchiai di olio d'oliva mescolando con la frusta.
Portare a ebollizione e versare sulla farina.
Mescolare bene con una paletta di legno fino a quando il composto non risulta solido.
Riempire la siringa e friggere in olio d'oliva rilasciando churros di 15-20 cm.
Cospargere di zucchero semolato se volete la versione dolce o di sale e rosmarino se desiderate quella salata.
Ottimi col latte o la cioccolata calda per accompagnare la versione dolce o da aperitivo per quella salata!
mercoledì 2 aprile 2014
A STRISCIA LA NOTIZIA esplode il caso dei lavoratori stagionali nella ristorazione.
Ieri sera sul TG satirico di canale 5 esplode il caso dei lavoratori stagionali nella ristorazione.
Sono anni che io predico lo schiavismo che brutalmente mettono in atto le aziende ricettive di tutto lo stivale avallate da uno stato che con leggi e contratti truffa dà la possibilità di sfruttare i poveri ragazzi che con passione si lanciano nella chimera di un lavoro.
Nel servizio di ieri sera si sono visti albergatori dettare le proprie leggi sottolineando che bisognava lavorare 12 ORE al giorno senza RIPOSO SETTIMANALE con paghe misere da 1000 euro al mese!
Bhè per quanto mi riguarda non c'è nulla di nuovo.
Io ho vissuto sulla mia pelle tutte queste angherie in strutture TOP Calabresi che offrono contratti di lavoro a CHIAMATA solo ed esclusivamente per mettersi apposto nel caso in cui arrivasse un controllo.
Ho affrontato stagioni da 14 ORE al giorno senza RIPOSO SETTIMANALE da MAGGIO a OTTOBRE con la beffa poi di un CUD vergognoso dove mi vedevo versate solo 12 GIORNATE LAVORATIVE IN SEI MESI!
SI!!! purtroppo è cosi!!! COL CONTRATTO A CHIAMATA LE AZIENDE SCHIAVISTE SE ARRIVA UN CONTROLLO SONO APPOSTO....SE NON ARRIVA NON TI VERSANO QUELLA GIORNATA! OPPURE FIGURA CHE TI FANNO LAVORARE UN ORA AL GIORNO PER L'INTERO PERIODO LAVORATIVO!!!
Questa vergogna è dappertutto e purtroppo ti viene detto "SE NON TI STA BENE TE NE PUOI ANCHE ANDARE".
Molto strano ma positivo che STRISCIA LA NOTIZIA abbia solo scoperto adesso la magagna che esiste da un decennio e che io HO SEMPRE PREDICATO RESTANDO IN QUEST'ULTIMO PERIODO UN DISOCCUPATO solo per il semplice fatto di pretendere un contratto legale!
PER LEGGE UN CUOCO O UN CAMERIERE DEVE SVOLGERE 6 ORE E 40 AL GIORNO Perché QUESTO LAVORO RIENTRA NELLA FASCIA DEI LAVORO"USURANTI".
IL BISOGNO PORTA LA GENTE A DIVENTARE "CARNE DA MACELLO" SOTTO GLI SFRUTTATORI CHE FANNO I SOLDI.
STASERA PER CHIUNQUE FOSSE INTERESSATO C'è L'ALTRO SERVIZIO SU QUESTA SITUAZIONE CHE HA MESSO ALLE CORDE TUTTI GLI OPERATORI DEL SETTORE!
VI CONSIGLIO DI GUARDARLO PER RENDERVI CONTO DEL "DIETRO LE QUINTE" DI BEI LOCALI IN CUI UN CLIENTE NON SI ASPETTA MAI LE CONDIZIONI CHE SUBISCE UN POVERO LAVORATORE-SCHIAVO!
Può risultare forse noioso il discorso ma la ristorazione REALE ad oggi è fatta da queste porcherie altro che Masterchef e cucine da incubo!
SVEGLIAMOCI E DENUNCIAMO TUTTI INSIEME!!!!
SOLO COSI LE COSE POTRANNO CAMBIARE!
venerdì 28 marzo 2014
Pollo fritto con anelli di cipolla,insalata di finocchi , arance e capperi. (Chef Giuseppe Toscano)
Pollo fritto con anelli di cipolla, insalata di finocchi, arance e capperi di Giuseppe Toscano
Ingredienti
- 8 cosce di pollo.
- 300 ml di latte.
- Olio EVO.
- Olio per frittura.
- Farina.
- 2 cipolle.
- 3 uova intere.
- Sale pepe.
- Curry, paprika dolce, tabasco, salsa worcestershire,zenzero in polvere, lime, rosmarino tritato finemente.
- Finocchi, arance, capperi.
A chi non piace il pollo?
La ricetta che segue è gradita a grandi e piccini, in qualsiasi periodo dell’anno, in occasioni di festeggiamenti o semplicemente per una gustosa cena tra amici.
Per quanto riguarda l’utilizzo delle spezie, consiglio di non seguire rigorosamente ricette a cui ci ispiriamo, ma di utilizzare qualità e quantità più di vostro gradimento. In questa ricetta troverete tra gli ingredienti molte spezie, ma considero il lime fondamentale nelle fritture poiché, sprigionando i suoi umori, conferisce al piatto note profumate e di freschezza.
Mettiamoci all’opera.
Lasciare riposare le cosce di pollo per un paio di ore in frigorifero nel latte, sale, pepe, tabasco e salsa worcestershire. Intanto svolgiamo in anticipo differenti preparazioni:
- Miscelare tre uova intere con sale, pepe, succo di lime e scorza di lime grattugiata.
- Mescolare la farina con le spezie.
- Affettare le cipolle in modo da ricavarne degli anelli.
Dopo aver lasciato ammorbidire le cosce di pollo le incidiamo lungo l’osso in modo da ricavarne 2 pezzi.
Asciugare il liquido in eccesso con della carta assorbente.
Infarinare le cosce di pollo.
Passare la carne nell’uovo e di nuovo nella farina.
Mentre lasciamo riposare le cosce infarinate, poniamo l’olio sul fuoco e ripetiamo lo stesso procedimento per gli anelli di cipolla.
Preparare l’insalata di finocchi con una citronette classica, capperi ed arance pelate a vivo.
Quando l’olio raggiunge la temperatura ottimale, friggere prima il pollo e poi gli anelli di cipolla.
Tamponare il fritto con la carta assorbente e servire immediatamente presentando nello stesso piatto l’insalatina di finocchi preparata in anticipo.
Nonostante il pollo sia il più popolare tra gli ingredienti, considero questa preparazione tra le più nobili in assoluto se si rispetta la materia prima, se si consuma tra buoni amici e con una buon bicchiere di birra gelata…………..buona preparazione!!!!!!!!
Ingredienti
- 8 cosce di pollo.
- 300 ml di latte.
- Olio EVO.
- Olio per frittura.
- Farina.
- 2 cipolle.
- 3 uova intere.
- Sale pepe.
- Curry, paprika dolce, tabasco, salsa worcestershire,zenzero in polvere, lime, rosmarino tritato finemente.
- Finocchi, arance, capperi.
A chi non piace il pollo?
La ricetta che segue è gradita a grandi e piccini, in qualsiasi periodo dell’anno, in occasioni di festeggiamenti o semplicemente per una gustosa cena tra amici.
Per quanto riguarda l’utilizzo delle spezie, consiglio di non seguire rigorosamente ricette a cui ci ispiriamo, ma di utilizzare qualità e quantità più di vostro gradimento. In questa ricetta troverete tra gli ingredienti molte spezie, ma considero il lime fondamentale nelle fritture poiché, sprigionando i suoi umori, conferisce al piatto note profumate e di freschezza.
Mettiamoci all’opera.
Lasciare riposare le cosce di pollo per un paio di ore in frigorifero nel latte, sale, pepe, tabasco e salsa worcestershire. Intanto svolgiamo in anticipo differenti preparazioni:
- Miscelare tre uova intere con sale, pepe, succo di lime e scorza di lime grattugiata.
- Mescolare la farina con le spezie.
- Affettare le cipolle in modo da ricavarne degli anelli.
Dopo aver lasciato ammorbidire le cosce di pollo le incidiamo lungo l’osso in modo da ricavarne 2 pezzi.
Asciugare il liquido in eccesso con della carta assorbente.
Infarinare le cosce di pollo.
Passare la carne nell’uovo e di nuovo nella farina.
Mentre lasciamo riposare le cosce infarinate, poniamo l’olio sul fuoco e ripetiamo lo stesso procedimento per gli anelli di cipolla.
Preparare l’insalata di finocchi con una citronette classica, capperi ed arance pelate a vivo.
Quando l’olio raggiunge la temperatura ottimale, friggere prima il pollo e poi gli anelli di cipolla.
Tamponare il fritto con la carta assorbente e servire immediatamente presentando nello stesso piatto l’insalatina di finocchi preparata in anticipo.
Nonostante il pollo sia il più popolare tra gli ingredienti, considero questa preparazione tra le più nobili in assoluto se si rispetta la materia prima, se si consuma tra buoni amici e con una buon bicchiere di birra gelata…………..buona preparazione!!!!!!!!
giovedì 27 marzo 2014
Green Drinks di Maria Francesca Napoli (BarLady)
L'angolo del Beverage a cura di Maria Francesca Napoli.
Se pensi ad un aperitivo e ti trovi a Milano oppure a Roma potresti essere coinvolto in una delle mode del momento: il GreenDrinks.
Green Drinks vuol dire serate che oltre ad essere pensate per il divertimento dei partecipanti hanno anche uno scopo di tipo sociale.
Al centro degli incontri tra i temi trattati si parla di: cambiamento climatico ed energie rinnovabili il tutto con piatti e bicchieri rigorosamente fatti di amido di mais.
Questi aperitivi vengono organizzati in tutto il mondo, ma per quelli che si svolgono nelle nostre città può essere anche una buona occasione per conoscere e riscoprire alcuni sapori tipici del nostro Paese.
Una nuova moda che coinvolge 610 città sparse in tutto il mondo. Un'idea nata a Londra già nel 1989 da un gruppo di stilisti particolarmente attenti ai problemi climatici. Da NewYork a Milano da Tokyo a Roma l'aperitivo verde è servito
Ingredienti
6 cl di vodka
2 cl di liquore o distillato alla mela
2 cl di Cointreau
ghiaccio
lime e mela verde
Preparazione
Riempire il bicchiere con del ghiaccio per raffreddarlo.
Una volta filtrata l’acqua creatasi, versare la vodka, il liquore alla mela (si consiglia l’Apple Schnapps o in alternativa un distillato simile), il cointreau e uno spruzzo di lime.
Mescolare bene il tutto e versare il cocktail nel bicchiere. Guarnire a piacimento .
Come abbinamento d'effetto e raffinato a questo cocktails io consiglio un buffet Finger Food!
In particolare binomio pesce-frutta.
-Scampi e Ribes.
-Cozze e more.
-Riso venere Ananas e Lampone.
Spettacolare o no?
Se pensi ad un aperitivo e ti trovi a Milano oppure a Roma potresti essere coinvolto in una delle mode del momento: il GreenDrinks.
Green Drinks vuol dire serate che oltre ad essere pensate per il divertimento dei partecipanti hanno anche uno scopo di tipo sociale.
Al centro degli incontri tra i temi trattati si parla di: cambiamento climatico ed energie rinnovabili il tutto con piatti e bicchieri rigorosamente fatti di amido di mais.
Questi aperitivi vengono organizzati in tutto il mondo, ma per quelli che si svolgono nelle nostre città può essere anche una buona occasione per conoscere e riscoprire alcuni sapori tipici del nostro Paese.
Una nuova moda che coinvolge 610 città sparse in tutto il mondo. Un'idea nata a Londra già nel 1989 da un gruppo di stilisti particolarmente attenti ai problemi climatici. Da NewYork a Milano da Tokyo a Roma l'aperitivo verde è servito
Ingredienti
6 cl di vodka
2 cl di liquore o distillato alla mela
2 cl di Cointreau
ghiaccio
lime e mela verde
Preparazione
Riempire il bicchiere con del ghiaccio per raffreddarlo.
Una volta filtrata l’acqua creatasi, versare la vodka, il liquore alla mela (si consiglia l’Apple Schnapps o in alternativa un distillato simile), il cointreau e uno spruzzo di lime.
Mescolare bene il tutto e versare il cocktail nel bicchiere. Guarnire a piacimento .
Come abbinamento d'effetto e raffinato a questo cocktails io consiglio un buffet Finger Food!
In particolare binomio pesce-frutta.
-Scampi e Ribes.
-Cozze e more.
-Riso venere Ananas e Lampone.
Spettacolare o no?
mercoledì 26 marzo 2014
Patricia Bottura Chef Gourmet (intervista esclusiva)
Biografia a cura di Peppino Occhiuto.
Patricia Bottura nasce in Australia, a Sydney precisamente dove il padre emigrò nell’immediato dopoguerra in cerca di fortuna.
Sin da piccolina durante i suoi studi coltivava il sogno di diventare uno Chef .
Nel 1989 rientrò in Italia a Ferrara, città natale del papà, per avere la possibilità di cimentarsi in cucine professionali.
Da subito entrò a far parte dello staff dello Chef Igles Corelli nel noto locale “Trigabolo” e da qui cominciò la sua vera e propria avventura culinaria che presto si spostò a New York.
Dopo essersi spostata in vari ristoranti nella grande mela il ritorno in italia nelle Puglie dove per sei anni lavora come capocuoco in un noto ristorante.
Trasferitasi in Spagna fece l’esperienza di capocucoco in un albergo gestito da italiani.
All’ ennesimo rientro in Italia passò per Parma per poi ritornare a Ferrara dove scoppiò il vero e proprio successo.
Lavora nei cinque più noti locali di Ferrara ottenendo consensi e crescendo professionalmente.
Molto legata alla tradizione culinaria dell’Emilia ama lavorare i prodotti di questa regione e si afferma con una scuola di pensiero di rivisitare piatti anni 80 impiattati “a modo mio”detestando le “strane cotture” e "aggiungendo un pizzico di Australia" in ogni sua creazione.
La sua cucina ama la semplicità e usa pochi ingredienti incastrati alla perfezione e messi nel piatto come un opera d'arte dal sapore delicato.
Nella sua carriera sono innumerevoli le collaborazioni nelle grandi scuole di cucina Italiana e in istituti Alberghieri.
Ora lo chef sposta i suoi progetti a Milano dove da settembre insegnerà estetica in una nuova scuola di cucina .
Intervista esclusiva
D:
-Da dove nasce la tua passione per la gastronomia?
R:
-La passione per la cucina nasce con me , fin da piccola ,chiudo gli occhi e torno a quelle domeniche mattina quando mi svegliavo tardi e dalla tromba delle scale saliva l'odore del brodo, correvo giu per osservare mia madre ai fornelli mentre preparava il pranzo della domenica...A 5 anni avevo già deciso che da grande volevo fare lo chef , e oggi a 44 anni dopo 30 anni di cucina , rispondo la stessa cosa .. da grande voglio fare lo chef !
D:
-Ricordi il tuo primo piatto? ti và di condividerlo con noi?
R:
-Sinceramente il mio primo piatto non me lo ricordo, ricordo pero la prima lezione a scuola "scambled eggs " , sono tornata a casa e ho costretto la mia famiglia a mangiare uova strapazzate a cena.
D:
-Dimmi tre cose indispensabili per la realizzazione di un piatto.
R:
- Un piatto di sucesso per me non deve mai avere piu di 6 ingredienti, guarnizione compresa , la semplicita della materia prima, un po di fantasia e il cuore renderanno il piatto un capolavoro.
D:
-Nei tuoi tanti viaggi dove credi di aver trovato le migliori materie prime?
R:
-Sono nata e cresciuta in Australia , ho avuto la fortuna di girare il mondo , America, Asia , Europa, .... per me la materia prima che si trova in Italia sopratutto nel sud Puglia,Calabria, Sicilia e imbattibile!
D:
-Se fossi una spezia?
R:
-PEPERONCINO!
D:
-Che consiglio ti sentiresti di dare ad un giovane che vorrebbe avvicinarsi al mondo della cucina professionale?
R:
-Nonostante io abbia dedicato la mia vita alla cucina al cibo , e senza non riesco a stare... a ragazzi giovanni che decidono di intraprendere una carriera in cucina dico sempre di scappare... Fare lo chef non e quello che si vede in tv ... è un duro lavoro , fatto di sacrifici , non ci sono orari, non esistono festivi, Natale , capodanno e non si ha mai tempo per le persone a cui vogliamo bene.
Si diventa solitari e la famglia diventa la brigata..... in poche parole si rinuncia a vivere.
Patricia Bottura nasce in Australia, a Sydney precisamente dove il padre emigrò nell’immediato dopoguerra in cerca di fortuna.
Sin da piccolina durante i suoi studi coltivava il sogno di diventare uno Chef .
Nel 1989 rientrò in Italia a Ferrara, città natale del papà, per avere la possibilità di cimentarsi in cucine professionali.
Da subito entrò a far parte dello staff dello Chef Igles Corelli nel noto locale “Trigabolo” e da qui cominciò la sua vera e propria avventura culinaria che presto si spostò a New York.
Dopo essersi spostata in vari ristoranti nella grande mela il ritorno in italia nelle Puglie dove per sei anni lavora come capocuoco in un noto ristorante.
Trasferitasi in Spagna fece l’esperienza di capocucoco in un albergo gestito da italiani.
All’ ennesimo rientro in Italia passò per Parma per poi ritornare a Ferrara dove scoppiò il vero e proprio successo.
Lavora nei cinque più noti locali di Ferrara ottenendo consensi e crescendo professionalmente.
Molto legata alla tradizione culinaria dell’Emilia ama lavorare i prodotti di questa regione e si afferma con una scuola di pensiero di rivisitare piatti anni 80 impiattati “a modo mio”detestando le “strane cotture” e "aggiungendo un pizzico di Australia" in ogni sua creazione.
La sua cucina ama la semplicità e usa pochi ingredienti incastrati alla perfezione e messi nel piatto come un opera d'arte dal sapore delicato.
Nella sua carriera sono innumerevoli le collaborazioni nelle grandi scuole di cucina Italiana e in istituti Alberghieri.
Ora lo chef sposta i suoi progetti a Milano dove da settembre insegnerà estetica in una nuova scuola di cucina .
Intervista esclusiva
D:
-Da dove nasce la tua passione per la gastronomia?
R:
-La passione per la cucina nasce con me , fin da piccola ,chiudo gli occhi e torno a quelle domeniche mattina quando mi svegliavo tardi e dalla tromba delle scale saliva l'odore del brodo, correvo giu per osservare mia madre ai fornelli mentre preparava il pranzo della domenica...A 5 anni avevo già deciso che da grande volevo fare lo chef , e oggi a 44 anni dopo 30 anni di cucina , rispondo la stessa cosa .. da grande voglio fare lo chef !
D:
-Ricordi il tuo primo piatto? ti và di condividerlo con noi?
R:
-Sinceramente il mio primo piatto non me lo ricordo, ricordo pero la prima lezione a scuola "scambled eggs " , sono tornata a casa e ho costretto la mia famiglia a mangiare uova strapazzate a cena.
D:
-Dimmi tre cose indispensabili per la realizzazione di un piatto.
R:
- Un piatto di sucesso per me non deve mai avere piu di 6 ingredienti, guarnizione compresa , la semplicita della materia prima, un po di fantasia e il cuore renderanno il piatto un capolavoro.
D:
-Nei tuoi tanti viaggi dove credi di aver trovato le migliori materie prime?
R:
-Sono nata e cresciuta in Australia , ho avuto la fortuna di girare il mondo , America, Asia , Europa, .... per me la materia prima che si trova in Italia sopratutto nel sud Puglia,Calabria, Sicilia e imbattibile!
D:
-Se fossi una spezia?
R:
-PEPERONCINO!
D:
-Che consiglio ti sentiresti di dare ad un giovane che vorrebbe avvicinarsi al mondo della cucina professionale?
R:
-Nonostante io abbia dedicato la mia vita alla cucina al cibo , e senza non riesco a stare... a ragazzi giovanni che decidono di intraprendere una carriera in cucina dico sempre di scappare... Fare lo chef non e quello che si vede in tv ... è un duro lavoro , fatto di sacrifici , non ci sono orari, non esistono festivi, Natale , capodanno e non si ha mai tempo per le persone a cui vogliamo bene.
Si diventa solitari e la famglia diventa la brigata..... in poche parole si rinuncia a vivere.
Lo chef ci regala anche questa splendida foto di un suo piatto in onore alla Calabria:
"Maiale nero di Calabria, Fichi alla plancha, emulsione di provolone del Monaco, estratto di Peperoncino."
Grazie a Patricia Bottura,
-Peppino Occhiuto-
martedì 25 marzo 2014
Spezzatino di Camoscio di Alfonso&Anna
Ricetta concessa da un cacciatore di Ala in prov. di Trento.
Importante per tutta la selvaggina è cercare di attutire quel senso
di "selvaggio" come lo chiamo io!! Comunque sia rimane sempre il suo sapore
deciso che la contraddistingue, a mio avviso che ti spinge ad amarla o ad
odiarla, senza vie di mezzo!!
Il modo migliore è marinarla a lungo nel vino rosso, insieme ad alcune spezie.
ingredienti della marinatura:
- 1 rametto di rosmarino
- 2/3 foglie di alloro
- 2/3 foglie di salvia
- alcune bacche di ginepro
- 1 spicchio d'aglio
- 1 cipolla tagliata grossolana
- alcuni pezzetti di sedano
- 1 carota tagliata grossolana
- 1 pizzico di sale
- 1 pizzico di zucchero
- 1 manciatina di pepe
- vino rosso, possibilmente merlot del Trentino, abbastanza da coprire la
carne
Ingredienti per la cottura:
- carote, sedano, cipolla
- olio evo q.b.
- sale q.b.
- pepe q.b.
- 1 rametto di rosmarino
- un cucchiaio di concentrato di pomodoro
- brodo vegetale
- vino Merlot del Trentino
Preparazione della marinatura:
Innanzitutto tagliare la carne a cubetti a pezzi più o meno uguali, preparare
una terrina e adagiarvi la carne. Aggiungere le bacche di ginepro, il sedano,
la cipolla, l'aglio, la carota, il rosmarino, l'alloro e la salvia, sale,
zucchero, pepe. Dopodiché coprire totalmente la carne utilizzando il vino Rosso
e tenere in frigo per circa 24 ore.
Cottura:
In una pentola dai bordi alti e sufficientemente larga mettere a rosolare il
trito di cipolla, sedano e carote, dopodiché aggiungere la carne e farla
rosolare, aggiungendo un pizzico di sale e pepe. Una volta rosolata sfumare
abbondantemente con del vino rosso, possibilmente Merlot, e lasciare cuocere
per circa dieci minuti. Quando il vino sembra ritirarsi aggiungere il cucchiaio
di concentrato di pomodoro e il rametto di rosmarino, non appena il tutto tende
a tirarsi aggiungere del brodo precedentemente preparato, magari vegetale o
anche di carne va bene, fino a coprire la carne e lasciare andare a fiamma
moderata per circa tre ore e mezza. Durante la cottura tenere coperta la
pentola con un coperchio e controllare di tanto in tanto che la carne non si
asciughi, aggiungendo del brodo all'occorrenza fino a raggiungere la cottura
finale. Solo quando la carne sarà veramente tenera la cottura potrà ritenersi
ultimata.
N.B. La tradizione vuole che questo piatto venga accompagnato dalla classica
polenta, ma all'occorrenza un buon contorno di patate al forno ci stà alla grande!
Lasciare riposare e poi gustare, accompagnato da polenta o patate al forno e
ovviamente da un buon bicchiere di Vino Rosso.
Importante per tutta la selvaggina è cercare di attutire quel senso
di "selvaggio" come lo chiamo io!! Comunque sia rimane sempre il suo sapore
deciso che la contraddistingue, a mio avviso che ti spinge ad amarla o ad
odiarla, senza vie di mezzo!!
Il modo migliore è marinarla a lungo nel vino rosso, insieme ad alcune spezie.
ingredienti della marinatura:
- 1 rametto di rosmarino
- 2/3 foglie di alloro
- 2/3 foglie di salvia
- alcune bacche di ginepro
- 1 spicchio d'aglio
- 1 cipolla tagliata grossolana
- alcuni pezzetti di sedano
- 1 carota tagliata grossolana
- 1 pizzico di sale
- 1 pizzico di zucchero
- 1 manciatina di pepe
- vino rosso, possibilmente merlot del Trentino, abbastanza da coprire la
carne
Ingredienti per la cottura:
- carote, sedano, cipolla
- olio evo q.b.
- sale q.b.
- pepe q.b.
- 1 rametto di rosmarino
- un cucchiaio di concentrato di pomodoro
- brodo vegetale
- vino Merlot del Trentino
Preparazione della marinatura:
Innanzitutto tagliare la carne a cubetti a pezzi più o meno uguali, preparare
una terrina e adagiarvi la carne. Aggiungere le bacche di ginepro, il sedano,
la cipolla, l'aglio, la carota, il rosmarino, l'alloro e la salvia, sale,
zucchero, pepe. Dopodiché coprire totalmente la carne utilizzando il vino Rosso
e tenere in frigo per circa 24 ore.
Cottura:
In una pentola dai bordi alti e sufficientemente larga mettere a rosolare il
trito di cipolla, sedano e carote, dopodiché aggiungere la carne e farla
rosolare, aggiungendo un pizzico di sale e pepe. Una volta rosolata sfumare
abbondantemente con del vino rosso, possibilmente Merlot, e lasciare cuocere
per circa dieci minuti. Quando il vino sembra ritirarsi aggiungere il cucchiaio
di concentrato di pomodoro e il rametto di rosmarino, non appena il tutto tende
a tirarsi aggiungere del brodo precedentemente preparato, magari vegetale o
anche di carne va bene, fino a coprire la carne e lasciare andare a fiamma
moderata per circa tre ore e mezza. Durante la cottura tenere coperta la
pentola con un coperchio e controllare di tanto in tanto che la carne non si
asciughi, aggiungendo del brodo all'occorrenza fino a raggiungere la cottura
finale. Solo quando la carne sarà veramente tenera la cottura potrà ritenersi
ultimata.
N.B. La tradizione vuole che questo piatto venga accompagnato dalla classica
polenta, ma all'occorrenza un buon contorno di patate al forno ci stà alla grande!
Lasciare riposare e poi gustare, accompagnato da polenta o patate al forno e
ovviamente da un buon bicchiere di Vino Rosso.
lunedì 24 marzo 2014
Risotto al nero di seppia di Giuseppe Toscano.
RISOTTO AL NERO DI SEPPIA Chef Giuseppe Toscano.
INGREDIENTI
400 gr di riso carnaroli di Sibari
2 seppie
Brodo vegetale
Olio EVO
1 aglio
Pomodorini
Prezzemolo
2 cucchiai di Parmigiano Reggiano
Sale e pepe
Procedimento
Oggi sono andato a pesca con il mio amico Marco. La giornata non è stata delle migliori ma alla fine siamo riusciti ad ottenere il nostro premio di consolazione. Infatti con le seppie ho deciso di preparare un Risotto Ionico visto che il riso utilizzato è coltivato a Sibari e abbiamo pescato le seppie ad Amendolara.
Ringraziando Marco della bella giornata, vi illustro come preparare uno dei più tradizionali risotti della cucina italiana.
Preparare un brodo vegetale utilizzando sedano, carota e cipolla.
Scaldare in una padella con dell’olio EVO uno spicchio di aglio in camicia. Aggiungere le seppie tagliate a julienne, sale, pepe. Sfumare con del vino bianco e aggiungere alla fine del prezzemolo.
In una pentola tostare il riso con dell’olio EVO, sfumare con del vino bianco, aggiungere le seppie spadellate e la sacca d’inchiostro estratta dalla seppia. Portare a cottura il riso aggiungendo continuamente il brodo ben caldo.
Quando il riso giunge ad una cottura al dente spegnere il fuoco lasciandolo all’onda, aggiungere del Parmigiano Reggiano e lasciarlo riposare per 2 minuti .
Servire utilizzando come decorazione del prezzemolo e dei filetti di pomodorini lasciati appassire al forno con un pizzico di sale.
INGREDIENTI
400 gr di riso carnaroli di Sibari
2 seppie
Brodo vegetale
Olio EVO
1 aglio
Pomodorini
Prezzemolo
2 cucchiai di Parmigiano Reggiano
Sale e pepe
Procedimento
Oggi sono andato a pesca con il mio amico Marco. La giornata non è stata delle migliori ma alla fine siamo riusciti ad ottenere il nostro premio di consolazione. Infatti con le seppie ho deciso di preparare un Risotto Ionico visto che il riso utilizzato è coltivato a Sibari e abbiamo pescato le seppie ad Amendolara.
Ringraziando Marco della bella giornata, vi illustro come preparare uno dei più tradizionali risotti della cucina italiana.
Preparare un brodo vegetale utilizzando sedano, carota e cipolla.
Scaldare in una padella con dell’olio EVO uno spicchio di aglio in camicia. Aggiungere le seppie tagliate a julienne, sale, pepe. Sfumare con del vino bianco e aggiungere alla fine del prezzemolo.
In una pentola tostare il riso con dell’olio EVO, sfumare con del vino bianco, aggiungere le seppie spadellate e la sacca d’inchiostro estratta dalla seppia. Portare a cottura il riso aggiungendo continuamente il brodo ben caldo.
Quando il riso giunge ad una cottura al dente spegnere il fuoco lasciandolo all’onda, aggiungere del Parmigiano Reggiano e lasciarlo riposare per 2 minuti .
Servire utilizzando come decorazione del prezzemolo e dei filetti di pomodorini lasciati appassire al forno con un pizzico di sale.
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